Educare con l'arte (2014) 195x295 mm

Educare con l'arte (2014) 195x295 mm

 

Educare con l’arte

Gli uomini del Paleolitico ci hanno lasciato le impronte delle proprie mani stampate sulle pareti delle caverne. Le prime rappresentazioni pittoriche della storia hanno come oggetto rappresentato le mani. L’uomo segna l’ingresso nelle arti figurative rappresentando un proprio arto e non è casuale che la scelta sia caduta sulla mano. La mano non appartiene a nessun animale che popola la terra; essa è un segno distintivo della specie umana.

Le mani sono sublime strumento di insegnamento e di apprendimento e le mani rappresentate nell’immagine toccano, plasmano, suonano, si intrecciano tra loro. Sotto di esse si scorge la sabbia, o meglio, l’argilla dove le mani sembrano voler affondare quasi spinte dal desiderio di voler modellare il mondo, mosse da una suprema volontà di “dare forma” e, in fondo, che cos’è l’educazione se non il “dare forma”.

Ma le mani simboleggiano anche l’esperienza ed il sapere che costruisce ed ecco quindi che non è solo l’argilla l’elemento investito dall’impeto creativo bensì l’arte in genere rappresentata dalla letteratura (i libri), la musica (gli strumenti), l’architettura (le forme geometriche).

Su questa immagine estremamente dinamica evocata dal groviglio di mani in movimento, un movimento che è potenza creativa e conoscenza del mondo, si staglia la figura della farfalla che riconduce al tema della metamorfosi, della trasformazione. In fondo l’educazione, soprattutto l’educazione all’arte, è una immensa metamorfosi che trasforma l’uomo elevandolo da uno stato di natura ad uno stato di coscienza. Un individuo educato all’arte avrà una guida, una visione del mondo che lo renderà non omologato, libero di giudicare e di interpretare la realtà.

— Lionello Anelli, dal catalogo ALI 2015 n° 18